533.000 posti persi in 2 anni, meta’ a sud

ROMA -Ansa.it  La crisi economica ha avuto effetti consistenti sull’occupazione ma soprattutto sulla mappa del mercato del lavoro: negli ultimi due anni – secondo quanto emerge dai dati dell’Istat sulla media del 2010 – in Italia sono stati persi 533.000 posti di lavoro (da 22.405.000 occupati a 21.872.000) con un vero e proprio tonfo nell’industria (l’80% dei posti persi nel complesso). La metà dei posti persi rispetto al 2008 (280.000) era al Sud. Il calo è arrivato comunque dopo una crescita molto sostenuta nel decennio precedente, con un aumento di tre milioni di occupati in Italia tra il 1997 e il 2008.

L’aumento degli occupati stranieri ha contenuto il calo di quelli italiani: nella media del 2010 il calo di 533.000 occupati rispetto al 2008 – secondo quanto emerge dai dati Istat – è il risultato di un aumento di 330.000 occupati stranieri e una riduzione di 863.000 lavoratori italiani. Gli occupati regolari stranieri, durante la crisi economica, sono passati, anche grazie alla sanatoria del 2009, dai 1.751.000 del 2008 a 2.081.0000 nella media 2010.

Inflazione: più 2,6%. L’aumento più alto dal 2008.

Disoccupazione all’8,3%. Tra i giovani al 28,6%

Roma, 29 apr. – (Adnkronos/Ign) – Dopo la lieve flessione di febbraio il tasso di disoccupazione a marzo torna a salire attestandosi all’8,3%. Lo rileva L’Istat in una nota nelle stime provvisorie (dati destagionalizzati) sottolineanado che la crescita è stata di un decimo di punto rispetto al mese precedente. Su base annua si registra invece una diminuzione di 0,2 punti percentuali.Ancora molto alto il tasso di disoccupazione tra i giovani che si attesta al 28,6%, con un incremento di 0,3 punti percentuali su base mensile e di 1,3 punti su base annua. Anche il numero dei disoccupati (pari a 2.071 mila), rileva ancora l’Istituto di ricerca, registra una crescita del 2% rispetto a febbraio (+40 mila unità). L’aumento riguarda sia la componente maschile sia quella femminile. Su base annua il numero di disoccupati diminuisce del 2,5% (-53 mila unità). A marzo 2011, rispetto al 2010 ci sono tuttavia 141mila occupati in più (+0,6%), mentre nel confronto con il mese precedente gli occupati sono 22.977 mila unità, in aumento dello 0,5% (+111 mila unità). L’Istituto spiega che l’aumento registrato nel mese è dovuto sia alla componente maschile, sia, e soprattutto, a quella femminile. Rispetto al mese precedente si registra anche una diminuzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-114 mila unità), portando il tasso di inattività al 37,7% e il tasso di occupazione al 57,1%, in aumento di 0,3 punti percentuali sia rispetto a febbraio sia a marzo 2010

 

 


La Russa: Gli aerei sono pronti per i bombardamenti. Perplessità di Maroni

ROMA – Ansa.it. “I velivoli e gli equipaggi sono già pronti e al termine di questa informativa saranno messi a disposizione della Nato per essere impiegati” nei bombardamenti mirati sulla Libia. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nelle sue comunicazioni davanti alle Commissioni Difesa ed Esteri di Camera e Senato. E’ “assolutamente necessario – ha proseguito il ministro – mantenere una forte pressione su Gheddafi anche attraverso una credibile azione militare”.  Saranno sempre 12, come adesso, i velivoli italiani messi a disposizione della Nato per le operazioni militari in Libia, ma 8 di questi potranno bombardare o lanciare i missili di cui sono dotati. “A giorni – ha specificato La Russa – l’Italia invierà in Libia 10 istruttori militari da inserire nella costituenda struttura di comando del Cnt, insieme a un pari numero di istruttori inglesi e francesi”.

FRATTINI, 10MILA MORTI STIMA VITTIME FATTA DA INSORTI – Gli insorti libici stimano in diecimila morti il bilancio delle vittime dei massacri compiuti da Gheddafi e dalle sue milizie in Libia. Lo ha riferito il ministro degli Esteri Franco Frattini in audizione presso le commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. “Non possiamo verificare questo numero ma riteniamo che non sia molto lontano dalla realtà”, ha commentato il titolare della Farnesina.

REGUZZONI (LEGA), SIAMO SU LINEA NAPOLITANO – “Non si dimette nessuno. Ci sono già tanti problemi, non ne aggiungiamo altri. Siamo sulla linea di Napolitano, tutto avviene nell’ambito della direttiva Onu”. Così Marco Reguzzoni, presidente dei deputati e della Lega Nord risponde ai cronisti che gli chiedono se lo sfratto del Carroccio sulla decisione del governo di armare di aerei italiani in missione in Libia possa determinare una crisi dell’esecutivo.

MARONI, PARLATO CON BOSSI LINEA LEGA NON CAMBIA – ”Ho parlato poco fa con Bossi, la linea della Lega sulla questione della Libia non cambia, ed e’ quella espressa ieri dal segretario e riportata oggi dalla Padania”: lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, interpellato telefonicamente dall’Ansa.”La Lega ha sempre sostenuto che la posizione italiana sulla questione Libia doveva essere come quella della Germania, Berlusconi nell’ultimo Consiglio dei ministri aveva mantenuto questa posizione, che era gia’ fin troppo con la messa a disposizione delle basi, quindi siamo rimasti sorpresi dalla annunciata escalation”: lo ha detto il ministro Maroni, conversando con l’Ansa. ”Siamo stati e siamo contrari ai bombardamenti e la posizione della Lega oggi non e’ cambiata rispetto a ieri, anche perche’ non ci sono state novita”’, ha spiegato Maroni quando gli e’ stato chiesto se la posizione leghista oggi sia cambiata rispetto a ieri. ”Noi – ha aggiunto Maroni – abbiamo sempre pensato che non sia con le cosiddette ‘bombe intelligenti’ che si risolvono le questioni, l’unico modo intelligente e’ discutere”.

Provincia di Bergamo. Vergalli e Rossi intervengono sull’apertura degli uffici.

Vergalli e Rossi: aspettiamo ancora l’apertura degli uffici della provincia il sabato mattina e il venerdi pomeriggio come promesso  il 29 dicembre 2009: 1 anno e mezzo fa. Presenteremo una interrogazione per avere rassicurazioni relative all’avvio dei nuovi orari.

 

 

Il Presidente Pirovano persevera con la cattiva abitudine di lanciare progetti e proposte che poi dimentica sulla carta.

 

Sarebbe meglio prima predisporre i servizi per la cittadinanza e solo dopo – se attivi ed efficaci – presentarli  alla stampa.

 

In provincia si fa esattamente  il contrario: l’idea di smantellare gli spazi all’URP (Ufficio Relazioni con il pubblico) per lasciar posto all’ufficio Stampa del Presidente è perfettamente in linea con questo discutibile modo di procedere.

 

Per fare un esempio tra dichiarazioni e fatti: dove è finita l’estensione degli orari degli uffici provinciali  promessa un anno e mezzo fa dal Presidente?

 

In data 29 dicembre 2009 Pirovano aveva proclamato ai giornali “Basta fughe  dagli uffici provinciali il venerdì pomeriggio e il sabato mattina”, annunciando l’intenzione, col nuovo anno (il 2010!) , di allungare l’orario di apertura di alcuni uffici provinciali nel fine settimana.

 

Ad oggi non ci sono stati cambiamenti di sorta. Presenteremo una interrogazione per avere lumi in proposito.

 

Ora Pirovano lancia alla stampa il nuovo progetto “regala gli uscieri della Provincia al Tribunale”. Esprimendo la nostra solidarietà ai lavoratori, tanto bistrattati da venir considerati alla stregua di pacchi da spostare, aspettiamo con un certo scetticismo la relativa convezione con il Tribunale.

 

Ricordiamo, ma a solo titolo di cronaca, che già l’anno scorso in questo periodo (evidentemente in primavera dalle parti di Via Tasso fioriscono le idee) Pirovano presentò in pompa magna il progetto di collocare cassintegrati al Tribunale di Bergamo per rimpolpare gli organici degli uffici giudiziari; un proposito malauguratamente dimostratosi velleitario e poco utile (parlano i numeri dei cassintegrati realmente coinvolti: solo 8 e per pochi mesi).   

 

Rileviamo inoltre una predilezione particolare da parte del nostro Presidente per le riunioni all’aria aperta sul Sentierone: prospettata in modo provocatorio  un anno e mezzo fa (si dichiarò infatti disponibile ad un’assemblea all’aperto, magari davanti al Balzer, con la RSU interna) ribadisce oggi ai giornali la medesima battuta.  

 

Evidentemente, nonostante gli oltre 30 mila euro spesi per rifare gli arredi del suo nuovo ufficio (mega-televisore nuovo escluso) e per predisporre la sala riunioni in via Sora, l’attuale presidenza ritiene gli spazi in provincia poco consoni ad una riunione collegiale.


Ecco finalmente spiegata la finalità ultima del nuovo Padiglione interno al Palazzo, tanto agognato dall’Assessore Lanzani.

 

 

Alberto Vergalli Consigliere Provinciale PD

Matteo Rossi Consigliere Provinciale PD

Tettamanzi: Ingiusti non vogliono esser giudicati

L CASO

“Ingiusti non vogliono essere giudicati”
Giustizia e immigrati, l’omelia di Tettamanzi

L’arcivescovo nel discorso della Domenica delle Palme non risparmia riferimenti all’attualità
“Viviamo giorni strani”. “Perché tanti ricchi si rifiutano di accogliere chi fugge dalla miseria?”

MILANO  Repubblica.it – “Perché molti agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni?”. Se lo chiede l’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, nel corso dell’omelia pronunciata in Duomo in occasione della Domenica delle Palme. Quelli che stiamo vivendo oggi, secondo l’arcivescovo sono “giorni strani. I più dotti potrebbero dirli giorni paradossali”.

Nella sua omelia l’arcivescovo spiega che le motivazioni di ciò “sono moltissime e differenti” e, facendo riferimento all’attualità, ha parlato di giustizia, ma anche di guerra e immigrazione: “Perché ci sono uomini che fanno la guerra, ma non vogliono si definiscano come ‘guerra’ le loro decisioni, le scelte e le azioni violente? – ha detto il presule – Perché molti agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni? E ancora: perché tanti vivono arricchendosi sulle spalle dei Paesi poveri, ma poi si rifiutano di accogliere coloro che fuggono dalla miseria e vengono da noi chiedendo di condividere un benessere costruito proprio sulla loro povertà?”.

Tettamanzi dopo la lettura del Vangelo secondo Giovanni, che presenta un Gesù come re “umile e mite, e insieme come il re che dona tutto se stesso per amore e che, proprio così, annuncia la pace”, ha analizzato “la nostra situazione storica”. “Come sono oggi i giorni che viviamo? Potremmo definirli ‘giorni strani’ – spiega Tettamanzi – I più dotti potrebbero definirli ‘giorni paradossali'”.

L’arcivescovo, interrogandosi ancora sulla attualità, ha spiegato: “Come sono, quindi, i giorni che oggi viviamo? Possiamo rispondere nel modo più semplice, ma non per questo meno provocatorio per ciascuno di noi, interrogandoci con coraggio sul criterio che ispira nel vissuto quotidiano i nostri pensieri, i sentimenti, i gesti. È un criterio caratterizzato da dominio superbo, subdolo, violento, oppure è un criterio contraddistinto da attenzione, disponibilità e servizio agli altri e al loro bene?” “Siamo allora chiamati a interrogarci sull’unica vera potenza che può realmente arricchire e fare grande la nostra vita, intessuta da tanti piccoli gesti – ha aggiunto l’arcivescovo di Milano – la vera potenza sta nell’umiltà, nel dono di sé, nello spirito di servizio, nella disponibilità piena a venerare la dignità di ogni nostro fratello e sorella in ogni età e condizione di vita”.

DE SIERVO, “L’UOMO PUBBLICO SIA PERSONA ONOREVOLE”

AGI) – Vicchio (Firenze), 16 apr. – “Chi esercita una funzione pubblica deve essere, assolutamente, una persona onorevole“.
  Cosi’ il presidente della Corte costituzionale, Ugo De Siervo, oggi a Vicchio, nel cuore del Mugello, in un incontro con gli studenti per una lezione sulla Costituzione.
  “Onorevole – prosegue De Siervo – nel senso dell’onore. Una qualita’ che e’ scritta anche nella stessa Costituzione, dove in un articolo si sancisce che ‘i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore‘”.

ELEZIONI LOMBARDIA: FIRME FALSE, INDAGATI 10 CONSIGLIERI PDL

(AGI) – Milano, 14 apr. – Una decina di consiglieri del Comune e della provincia di Milano hanno ricevuto, dalla Procura della Repubblica, un invito a comparire in cui si ipotizzano i reati di falso ideologico e falso in atto pubblico nell’ambito dell’inchiesta avviata dal procuratore aggiunto, Alfredo Robledo, sulla raccolta delle firme che permisero al listino ‘per la Lombardia‘ a sostegno di Roberto Formigoni di presentarsi alle ultime elezioni regionali lombarde .

La Procura ha individuato circa 770 firme false sulle 3.800 (il minimo previsto dalla legge e’ di 3.500) raccolte per le ultime regionali dal listino ‘per la Lombardia’ del governatore Roberto Formigoni. Ci sono “prove granitiche” – assicurano in ambienti giudiziari – sulla falsita’ delle firme, dal momento che sono stati convocati, negli ultimi mesi, uno ad uno tutti i firmatari che hanno assicurato di non aver apposto il loro nome e cognome nei moduli.


Avvenire: Processo breve non risolverà i problemi della giustizia

ROMA -Ansa.it  ”Ma non chiamatelo ‘processo breve”’. Cosi’ Avvenire, il quotidiano della Cei, titola oggi un editoriale sul provvedimento approvato ieri dalla Camera: un provvedimento, scrive il giornale dei vescovi, che non sciogliera’ i ”nodi” della ”questione giudiziaria” italiana.

”Con questa definizione – afferma l’editorialista Danilo Paolini – non vanno intese, pero’, l’urgenza dell’attuale presidente del Consiglio di risolvere i suoi guai con taluni magistrati di Milano e la costanza (non priva di forzature procedurali, ne’, talvolta, perfino di venature d’astio) con la quale questi ultimi lo incalzano ormai da quasi vent’anni, bensi’ proprio la lentezza dei processi civili e penali”.

Il problema e’ la lentezza della giustizia italiana, e la legge passata ieri, secondo Avvenire, non aiutera’ a risolverlo: ”Non servira’ ad abbreviare i tempi dei processi” ma solo a ”prendere atto” del ”fallimento” di uno ”Stato che non riesce a garantire una sentenza definitiva in tempi ragionevoli. Ma questa e’ la radiografia del male, non la cura”, conclude il giornale della Cei. 

 

Dramma a Pantelleria: Due donne morte durante lo sbarco

Ansa.it 13.04.2011

Due donne sono morte durante lo sbarco di migranti avvenuto questa mattina a Pantelleria. Erano su un vecchio peschereccio con 250 persone. Al largo di Lampedusa, invece, è stato soccorso un barcone con 105 tunisini che stava affondando. Intanto, è a Catania il traghetto Excelsior partito ieri dall’isola siciliana con 700 a bordo. 335 sbarcano nel capoluogo, gli altri ripartono per un’altra destinazione.

DRAMMA A PANTELLERIA – Due donne sono morte durante lo sbarco di migranti avvenuto questa mattina a Pantelleria. Le donne erano a bordo di un barcone con circa 250 migranti. Le due donne erano a bordo del vecchio peschereccio con 250 profughi, quasi certamente partito dalla Libia, finito all’alba sugli scogli di una piccola caletta a Pantelleria. Gli immigrati si sono lanciati in mare, raggiungendo a nuoto la riva. Tra loro anche le due donne, probabilmente annegate anche a causa delle pessime condizioni del mare. Le condizioni meteo nel Canale di Sicilia sono in netto peggioramento, con il mare in burrasca. Questa mattina si è alzato in volo un aereo per controllare l’eventuale presenza di barconi in difficoltà.