Franco, Giorgio e i sondaggi.

Dunque, cerchiamo di capire bene. Qualche mese fa nel Pd partivano appelli alla Elena Carnevali affinché accettasse la candidatura a sindaco di Bergamo. La parlamentare era considerata la più idonea a sfidare il sindaco in carica il quale, a sua volta, l’ha sempre considerata l’avversario più pericoloso. Poi sono girati strani sondaggi che , assieme ad altri motivi, avrebbero consigliato la desistenza a favore del renziano di Città Alta. Stamattina la stampa cittadina rivela che Tentorio sta recuperando terreno ed è quasi alla pari con Gori, da tutti dato per vincitore. E qui è bene spendere qualche parola: a) a Bergamo c’è stata un’imbarcata unica sulla scialuppa del “Giorgio cittadino”,  a partire da coloro che ne avevano a lungo parlato male  l’anno scorso in occasione delle primarie per il Parlamento; b) nel dibattito questa conversione  viene motivata in questo modo: “è l’unico che può farci vincere”. In sostanza viene accantonata la valutazione sul profilo del candidato, vale a dire la sua idoneità a impersonare valori, proposte e credibilità della sinistra. L’importante è che sia “il candidato giusto per vincere”

Il sondaggio pubblicato oggi ci dice che questa grande capacità di demolizione delle truppe avversarie non è così visibile. In questo caso il Pd, Sel e altri avrebbero il danno e la beffa: consegnarsi  nelle mani dell’ultimo arrivato (si intende politicamente) e perdere anche la battaglia. Viene da ridere  solo a  pensare a questa corsa a salire sul carro, a partire da qualche organo di informazione che andrebbero ad intervistare anche il gatto del neo candidato. Tutta questa gente che ritiene di aver puntato sul cavallo vincente comincia ad accusare un deficit di sicurezza. La realtà ci consegna un elemento sul quale abbiamo sempre scherzato: Tentorio, con la sua inerzia, non scontenta e non dà fastidio a nessuno e  questo i bergamaschi l’apprezzano. Poi, è vero che mandano lettere ai giornali perché il traffico è caotico, il trasporto pubblica non va bene, la gente deve affrontare mille peripezie per raggiungere strutture importanti come l’ospedale ecc.. A risentirci al prossimo sondaggio.

Palafrizzoni 2014: Parte male la corsa del Pd.

Riportiamo di seguito due dichiarazioni rilasciate  a circa venti giorni di distanza dall’onorevole bergamasca Elena Carnevali in merito alla sua eventuale candidatura a Sindaco di Bergamo per il prossimo quinquennio: anche al lettore più distratto possono apparire evidenti le diverse contraddizioni presenti.

La retromarcia è argomentata in linguaggio strettamente politichese tentando di spiegare senza spiegare e alla fine l’onorevole passa all’incoronazione di Giorgio al grido: “Sarò a fianco di Giorgio Gori, perché condividiamo il progetto di città da proporre agli elettori impostando un positivo lavoro di squadra per Bergamo”. In proposito: ce lo fate conoscere anche a noi questo progetto che condividete?

Sotto le due dichiarazioni di Elena Carnevali.

“Elena Carnevali ha sciolto le riserve: sarà candidata alle primarie del centrosinistra fissate a inizio febbraio per scegliere il prossimo candidato sindaco. La parlamentare del Partito democratico ha ceduto alle lusinghe dei consiglieri comunali e circoscrizionali che mercoledì le hanno rinvolto un appello. Dopo le primarie nazionali si avvierà il percorso che porterà alla sfida di febbraio a cui parteciperà anche il renziano Giorgio Gori.

Io ci sono, se posso essere utile – spiega Elena Carnevali -. Il mio impegno politico e amministrativo è sempre stato al servizio della nostra città. C’è tanto da fare: questa sfida la possiamo vincere solo se sapremo mobilitare tutte le energie che possiamo mettere in campo. La crisi non ha risparmiato Bergamo, ma sono convinta che abbiamo grandi potenzialità per cambiare passo. Dobbiamo fare leva sui sistemi del sapere, della solidarietà sociale e delle imprese innovative, scommettendo sulla forza di cambiamento delle nuove generazioni. Il fatto che tanti amministratori del PD sollecitino una mia candidatura per le primarie del centrosinistra mi onora e mi carica di una grande responsabilità. Voglio condividere la necessaria riflessione con il PD bergamasco, a partire dal segretario provinciale Gabriele Riva. Il PD insieme alle altre forze del centrosinistra si è dato un percorso in cui mi riconosco appieno”.  (4 dicembre 2013)

 

Penso di poter essere utile, mi sento di confermarlo, ma non da candidata alle primarie del centrosinistra.

Ritengo, infatti, che in un passaggio così cruciale il PD debba presentarsi unito, solido e forte, all’interno di un’ampia coalizione di forze politiche e civiche. La nostra forza dipenderà da quanto saremo capaci di attrarre, allargando il nostro perimetro, perché il progetto per un futuro della nostra città non si esaurisce in ciò che rappresentiamo come centrosinistra, e richiede la capacità di comporre la forza di innovazione delle nuove generazioni e la competenza di una classe politica e amministrativa cresciuta in questi anni.

Non posso nascondere che vivo un legame intenso e profondo con questa città, con molti dei suoi gangli vitali, che hanno contribuito a formarmi umanamente oltre che politicamente.

Con essi e con molte persone del PD in questi mesi mi sono confrontata. È mia convinzione, infatti, che la maturità di una leadership si manifesti anche nella propensione a condividere le decisioni importanti, oltre che un progetto.

Non farò in nessun modo mancare il mio contributo: senza indugi, con la determinazione di perseguire gli interessi della città, come ho fatto in questi mesi da parlamentare.

Sarò a fianco di Giorgio Gori, perché condividiamo il progetto di città da proporre agli elettori impostando un positivo lavoro di squadra per Bergamo. Sarò a fianco di tutte le donne e gli uomini della coalizione, perché questa sfida non potrà che essere collettiva, corale; perché questa città, che pure sta soffrendo gli effetti della crisi economica e sociale, ha grandi potenzialità che potrà esprimere se tutti insieme sapremo tracciare un programma di lungo respiro. (30 dicembre 2013)

Elena Carnevali : Per il Comune di Bergamo “io ci sono”.

Riportiamo di seguito la dichiarazione con la quale Elena Carnevali comunica la sua disponibilità a concorrere alla carica di sindaco di Bergamo.  Si tratta di una buona notizia per la nostra Città  che può assicurarsi la presenza politica nelle prossime elezioni di una persona di chiaro affidamento e di sperimentata vicinanza al sociale, ai quartieri e ai cittadini. Anche se a Bergamo l’autolesionismo la fa spesso da padrone (non sono mancate polemiche, sul metodo, sulla lettera di sollecito dei consiglieri comunali ecc..) bisogna cogliere l’occasione  per costruire una proposta vincente per la Città. Dovrà misurarsi alle primarie con Giorgio Gori che da tempo sta preparando la sua candidatura per la prima poltrona di Palazzo Frizzoni. A questo punto si cominci davvero a far politica affrontando i temi prioritari della Città e alla fine vinca il migliore, scusate…….la migliore.

da Bergamonews.it

Elena Carnevali ha sciolto le riserve: sarà candidata alle primarie del centrosinistra fissate a inizio febbraio per scegliere il prossimo candidato sindaco. La parlamentare del Partito democratico ha ceduto alle lusinghe dei consiglieri comunali e circoscrizionali che mercoledì le hanno rinvolto un appello. Dopo le primarie nazionali si avvierà il percorso che porterà alla sfida di febbraio a cui parteciperà anche il renziano Giorgio Gori.

“Io ci sono, se posso essere utile – spiega Elena Carnevali -. Il mio impegno politico e amministrativo è sempre stato al servizio della nostra città. C’è tanto da fare: questa sfida la possiamo vincere solo se sapremo mobilitare tutte le energie che possiamo mettere in campo. La crisi non ha risparmiato Bergamo, ma sono convinta che abbiamo grandi potenzialità per cambiare passo. Dobbiamo fare leva sui sistemi del sapere, della solidarietà sociale e delle imprese innovative, scommettendo sulla forza di cambiamento delle nuove generazioni. Il fatto che tanti amministratori del PD sollecitino una mia candidatura per le primarie del centrosinistra mi onora e mi carica di una grande responsabilità. Voglio condividere la necessaria riflessione con il PD bergamasco, a partire dal segretario provinciale Gabriele Riva. Il PD insieme alle altre forze del centrosinistra si è dato un percorso in cui mi riconosco appieno”.

Dopo elezioni: prendiamo il toro per le corna.

Basta con i piagnistei e le analisi infinite.  Si sapeva che al Senato non ci sarebbe stata maggioranza, grazie al mai troppo maledetto Porcellum, il cui padre è stato anche riconfermato. Alla Camera il risultato non è in discussione.

Da questa situazione, senza entrare nelle prerogative politiche-istituzionali di altri soggetti, alcune cose si possono fare e guarda caso, si tratta di cose invocate da anni da tutte le persone per bene. (da oggi non userò più il termine “cittadini” in senso generico).  Altro che larghe intese rivendicate da Berlusconi e soci.

Se non mi sbaglio, in Parlamento ci sono i numeri per approvare: la riduzione dei parlamentari, la riduzione degli stipendi, la legge sul conflitto d’interessi, il decreto anticorruzione, il falso in bilancio, la riduzione del finanziamento ai partiti e ai gruppi consiliari, il salario sociale, provvedimenti per le pensioni e i redditi bassi…. Cominciamo.

Bisogna mettere in cantina gli “inciucisti di professione” (cito per caso D’Alema) e trarre, così, da un evento elettorale negativo o finito storto lo strumento adatto per mazzolare (politicamente s’intende) la vecchia politica: quella che scende in campo per gli affari; per la propria professione; per bloccare in Parlamento tutte le richieste dalla magistratura. Intanto impieghiamo bene i prossimi mesi, poi si vedrà.

Insomma: se abbiamo gli attributi, andiamo a prendere il toro per le corna.

l.n.

Hanno vinto in due: Elena e la Politica.

Elena Carnevali.jpgMentre soffia ancora il vento dell’antipolitica, si è aperto uno squarcio di sereno attraverso il quale è possibile individuare un Politica con la P maiuscola.

Questo si è verificato grazie alle primarie PD per il Parlamento che hanno motivato e mobilitato centinaia di volontari, attivisti e tanta altra gente non abituale frequentatrice di sedi politiche.

Una competizione tesa a valorizzare le risorse umane sul territorio e a risvegliare il senso di appartenenza a un’idea politica. Ad esempio il confronto tra Elena Carnevali e Giorgio Gori ha riguardato due percorsi di vita, ma anche idee diverse sui temi del lavoro, della giustizia sociale, dell’idea dello Stato.

Nelle prime interviste qualcuno ha affermato: ha vinto il PD. D’accordo, ma prima del Pd ha vinto la Politica, relegando in un angolo angusto l’antipolitica, il populismo e il finto nuovismo dei volti resi rugosi dalle lunghe vacanze ai Cariabi.

Ha vinto Elena, ma lo stesso Giorgio Gori oggi è più simpatico (a patto che non parli di apparato) perché avrà capito che il pane e salame nostrano è migliore di quello avvolto nelle confezioni di lusso.

E allora godiamoci questo risultato dando il giusto riconoscimento a chi ha vinto, ma anche agli altri che si sono messi in discussione sottoponendosi al giudizio di decine di migliaia di elettori.

Per le nuove formazioni politiche i candidati sono scelti dal super manager Bondi.  Come si trattasse di assunzione di personale in banca. Fatti loro.

Perché voterò Elena Carnevali

Elena-festa-.jpegLa scelta delle primarie operata del Pd tenta di mettere una pezza alla legge elettorale battezzata Porcellum. Non ci saranno le preferenze, ma avremo comunque la possibilità di dire la nostra sui candidati da mandare in Parlamento. Allora utilizziamo al meglio questo strumento valorizzando le competenze e le risorse umane già consolidate in anni d’impegno sul territorio a contatto con la gente. Persone in grado di assecondare le richieste di rinnovamento avanzate dai cittadini, pur con un prezioso bagaglio di conoscenza sui temi sentiti dalla Comunità bergamasca.

Sabato prossimo votando Elena riusciremo a trarre il meglio da questa competizione evitando salti nel buio. Ricordiamoci che nella prossima legislatura le politiche sociali dovranno avere una giusta priorità accanto al risanamento dei conti e alla riduzione dei costi della politica. Oggi si parla e si straparla tanto di agenda, ma il vero politico nella propria agenda custodisce prima di tutto i suoi valori di riferimento. Senza quelli manca la stella polare. Restano i conti, le statistiche, le scartoffie. Manca il perché e il per chi spendiamo il tempo sottratto alla famiglia.

Votando Elena mi sento tranquillo

l.n.

Perché voterò Elena Carnevali

percè,voterò,elena carnevali

La scelta delle primarie operata del Pd tenta di mettere una pezza alla legge elettorale battezzata Porcellum. Non ci saranno le preferenze, ma avremo comunque la possibilità di dire la nostra sui candidati da mandare in Parlamento. Allora utilizziamo al meglio questo strumento valorizzando le competenze e le risorse umane già consolidate in anni d’impegno sul territorio a contatto con la gente. Persone in grado di assecondare le richieste di rinnovamento avanzate dai cittadini, pur con un prezioso bagaglio di conoscenza sui temi sentiti dalla Comunità bergamasca.

Sabato prossimo votando Elena riusciremo a trarre il meglio da questa competizione evitando salti nel buio. Ricordiamoci che nella prossima legislatura le politiche sociali dovranno avere una giusta priorità accanto al risanamento dei conti e alla riduzione dei costi della politica. Oggi si parla e si straparla tanto di agenda, ma il vero politico nella propria agenda custodisce prima di tutto i suoi valori di riferimento. Senza quelli manca la stella polare. Restano i conti, le statistiche, le scartoffie. Manca il perché e il per chi spendiamo il tempo sottratto alla famiglia.

Votando Elena mi sento tranquillo.

Elena Carnevali può garantire i bergamaschi in Parlamento.

Il curriculum di Elena Carnevali indica coerenza e idoneità rispetto ai bisogni dei bergamaschi. Impegno nel sociale, disponibilità all’ascolto, competenza sui temi affrontati, tenacia nel confronto politico. Questo percorso può garantire la bontà di una scelta.

Per quanto riguarda Giorgio Gori devo dire che non guardo molto la televisione, salvo lo sport e qualche film. Non mi pronuncio.

l.n.

Primarie Pd per il Parlamento. Meglio Elena Carnevali.

primarie pd,percè votare,elena carnevaliDa ossevatore esterno mi permetto di scrivere alcune considerazioni in merito alle primarie del Pd per il Parlamento. A Bergamo sono stati resi noti i nominativi prescelti per la gara del 29 dicembre con qualche immancabile polemica poi superata.

A mio avviso tra i concorrenti in gara la persona che risponde meglio alle esigenze del nostro territorio è senza alcun dubbio Elena Carnevali e cercherò di piegare i motivi di questa preferenza.

Elena si è formata sui banchi dell’opposizione al Comune di Bergamo segnalandosi per tenacia, voglia di approndire i vari temi e capacità di mettere in difficoltà la maggioranza. Quest’ultima caratteristica la enuncio per mia esperienza personale.

Su molte delibere in materia urbanistica richiedeva documentazione suppletiva, fotocopie e quant’altro le serviva per le battaglie in Consiglio Comunale.

Dopo di che Elena dal 2004 al 2009 ha dimostrato, oltre alle doti idonee per una buona opposizione, una ottima capacità  a guidare l’assessorato ai servizi sociali con attestati di stima anche da parte degli schieramenti avversi. Per maggiori informazioni chiedere, ad esempio, ai responsabili dei centri per gli anziani localizzati nelle varie circoscrizioni.

Con Elena la presenza femminile in lista non risponde ad una atto dovuto. Ha i requisiti giusti: legata al territorio, capacità d’ascolto, conoscenza dei problemi e anni di trincea a Palazzo Frizzoni. A rappresentare Bergamo Parlamento ci può stare benissimo.

Altri in lista con questi requisiti non ne vedo. Qualcuno ha maggior visibilità sulla stampa ma questo ai cittadini serve a poco o niente.

l.n.

Ripartiamo da Falcone e Borsellino.

Falcone e Borsellino.jpgVenti anni fa caddero due pilastri delle Istituzioni italiane sotto i colpi feroci della mafia. La morte di Falcone e Borsellino gettò nello sgomento il Paese e perfino un uomo di grande coraggio come il giudice Antonino  Caponnetto esclamò: è finita. Il riferimento andava alla lotta alla criminalità mafiosa. Ma anche stavolta venne fuori l’energia giusta per reagire. Lo stesso Caponnetto cominciò a girare in lungo e in largo l’Italia portando speranza e voglia di non mollare. Ho avuto il piacere e l’onore di organizzare nel 1994 con altri amici un incontro con questo guerriero dell’antimafia dal fisico esile ma dotato di una volontà di ferro. A Redona, poco prima, c’era stata un’assemblea affollatissima di giovani per ascoltare padre Pintacuda che ripeteva: “i cittadini devono vigilare”.  S’innescò automaticamente un effetto a catena in tutte le città e nelle piccole comunità e venne fuori quella Primavera nata sulle ceneri grigie degli attentati ai due eroi caduti.

Sono passati venti anni, sono state conseguite diverse vittorie nella lotta al potere occulto mafioso, anche se in questi giorni vengono fuori scorie velenose che sarà bene chiarire.

Eppure non è piacevole notare che si respirava un clima migliore allora: i giovani si riavvicinavano alla politica, assemblee affollate, voglia di partecipazione, sindacati mobilitati. Tutti “a vigilare” il fortino delle Istituzioni democratiche.

Siamo cambiati. Si sono ribaltate le priorità, prima l’interesse individuale e poi, non sempre, quello collettivo. I partiti e le forze organizzate hanno avuto le loro colpe permettendo la dispersione di tutte le energie positive accumulate nei primi anni novanta. Il Parlamento, l’organo massimo di rappresentanza, è frequentato da soggetti coinvolti in associazioni di stampo mafioso. Addirittura è negata ai giudici la possibilità di indagare su di loro.

Il decoro morale delle istituzioni non figura nell’agenda politica, il rinnovamento che s’invoca consiste in una spinta ai vecchi solo per occupare il loro posto.

La proposta di Grillo è un vaffa a tutti e lo stesso rottamatore di Firenze si guarda bene dall’accennare a questi temi per un motivo semplice: non ha “i fondamentali”.  Questo giovanotto è molto distante dai ragazzi che affollavano le sale per ascoltare Caponnetto e Padre Pintacuda.

Qualcosa si sta muovendo, come il movimento delle donne, che ha portato quell’aria nuova che è servita per eleggere i nuovi sindaci di Napoli, Milano, Cagliari e altri.

I partiti devono assecondare questi tentativi, devono aprirsi e non chiudersi per difendere privilegi o schemi obsoleti. Venti anni fa nessuno avrebbe mai potuto prevedere che nel 2012 la storia politica italiana si sarebbe occupata di trote, di rapine ai finanziamenti dei partiti. Allora proviamo a ripartire da quello spirito. I giovani recuperino quelle energie positive per partecipare attivamente alla gestione della cosa pubblica. Ripartiamo da Falcone e Borsellino.

l.n.