Dimissioni di Cosentino: Il principio della fine.

Cosentinolegge bavaglio.jpg si è dimesso. In passato i suoi amici del Pdl, Berlusconi in testa, l’hanno difeso contro tutto e contro tutti. Da qualche giorno la sua presenza è diventata imbarazzante, soprattutto da quando sono emerse notizie della creazione artificiosa di dossier infamanti contro Caldoro, governatore della Campania e suo compagno di partito. Dopo i gravi capi d’accusa che già pendevano sulla sua testa, ora è implicato per gli appalti dell’eolio, filone che vede implicati altri pezzi da novanta come Verdini e Dell’Utri.

In un breve periodo hanno dovuto lasciare gl’ incarichi di governo gli ex ministri Scajola e Brancher (recordman di durata breve: cinque giorni), ora Cosentino, sottosegretario del governo Berlusconi. Bertolaso è da tempo nell’occhio del ciclone. Peggio ancora è messo nientemeno che il vicecoordinatore nazionale del partito Denis Verdini, la cui giornata deve corrispondere almeno a 48 ore, considerate tutte le vicende che lo vedono protagonista. Appalti, G8, Eolico, P3. Di recente il senatore Dell’Utri ha portato a casa una condanna a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e qualcuno nel suo partito ha festeggiato perché si temeva di peggio.

Berlusconi prova a minimizzare, ma di fronte a questa realtà non gli basteranno più le comparsate nei TG amici. Ci sono tutti i segni propri di una fine impero, come e forse peggio del 1993.

 

Il politico ormai rappresenta se stesso.

I dati sulla disoccupazione giovanile (29,2%) rappresentano un situazione drammatica per le famiglie e per le nuove generazioni. Ragazzi che si impegnano nello studio affrontando l’ansia delle varie sessioni di esami che restano addosso per tutta la vita. Genitori disposti ad ogni tipo di sacrificio per preparare i loro figli ad un ruolo adeguato nel mondo del lavo. Bene! Ma quanti dei tanti articoli che leggiamo sui giornali riferiscono di iniziative del governo o delle altre Istituzioni per ridurre le dimensioni di questo dramma che si chiama disoccupazione giovanile? Nessuno, per il semplice motivo che i nostri governanti non se ne fanno un problema. Perché non conoscono  gli affanni dei giovani disoccupati e non ne avvertono i morsi alle caviglie. Nelle loro famiglie non si regsitrano situazioni del genere. E allora, via con il legittimo impedimento, le intercettazioni, il lodo Alfano, il processo breve. A livello locale a far sognare gli amministratori locali è lo stadio nuovo da fa invidia al mondo intero. Avanti così e chissenefraga se i giovani non trovano lavoro, se non riescono a costituire una famiglia e, se ci tentano, la mettono su a loro rischio e pericolo. Questo nel 2010.