Contemporaneamente il Caimano ha sguinzagliato tutti gli avvocati e i parlamentari di fiducia per improvvisare una legge che eviti a se stesso il giusto processo, cioè quello riservato a tutti i comuni mortali quando sono indiziati di reato, così come lo è il presidente del consiglio. In qualche processo precedente se l’è cavata per prescrizione, ma adesso pare che ci siano aule di tribunale che lo attendono. Nei ritagli di tempo il Caimano azzanna con insulti ( il massimo per lui è: comunista) la magistratura in generale, la Corte Costittuzionale, il Capo dello Sato. E questi assalti se li riserva per quando va all’estero a rappresentare (malissimo) l’Italia.
Intanto, per non farsi mancare niente sta arruolando tra i suoi fedelissimi i migliori pezzi sul mercato , tanto per fare un nome Totò Cuffaro da affiancare al già presente Marcello Dell’Utri, sempre per dimostrare l’attaccamento all’etica pubblica.
Mentre il Berlusca corteggia Totò Cannolo Cuffaro, Belpietro e Feltri promuovono indagini severissimi sul tostapane presente nella casa di Montecarlo. E naturalmente per i telegiornali nessuna parola sull’arricchimento della maggioranza con i vari Cuffari.
Nessuno ricorda che questi moralisti della domenica hanno impedito l’utilizzo delle intercettazioni per il processo dell’onorevole Cosentino indiziato di collusione con la camorra. Anzi, peggio, hanno festeggiato per aver impedito di produrre tutta la documentazione relativa alle ipotesi di reato attribuite. Parliamo degli stessi che chiedono chiarezza a Fini.
Ormai siamo al popolo dei cannoli.
luna