Giustizia; Anm, mai come ora leggi piegate ad interessi di parte.

‘Si incide su processo in corso e si intimidisce magistratura’

25 marzo, 16:02 Ansa.it

ROMA – “Non era mai successo che l’attività legislativa venisse piegata in maniera così esplicita ad interessi particolari”.Così in un lungo documento l’Associazione nazionale magistrati critica duramente sia la riduzione dei termini di prescrizione sia la modifica della legge sulla responsabilità civile dei magistrati. “Nel giro di pochi giorni -evidenziano il presidente Luca Palamara, il segretasrio Giuseppe Cascini e il vice presidente AQntonello Aridutoro- la maggioranza di governo ha dimostrato quale era il vero obiettivo dell’annunciata riforma epocale della giustizia: risolvere situazioni legate a singole vicende processuali, direttamente con una norma sulla prescrizione dichiaratamente destinata ad incidere sullo svolgimento di un processo in corso, e indirettamente con una modifica della legge sulla responsabilità civile dei magistrati punitiva e intimidatoria”.

ANM, PRESCRIZIONE BREVE OFFESA CITTADINI ONESTI – “La riduzione dei termini di prescrizione è un’offesa per tutti i cittadini onesti di questo paese” e “rischia solo di determinare l’impunità per autori di gravi delitti”; ed il fatto di differenziare le regole ”in ragione della personalita’ dell’imputato appare palesemente in contrasto con i principi costituzionali di eguaglianza e di ragionevolezza”. L’Associazione nazionale dei magistrati va all’attacco della riforma con un documento firmato dal presidente Luca Palamara, dal vice presidente Antonello Ardituro e dal segretario generale Giuseppe Cascini. “Già nel 2005, con la cosiddetta legge ex Cirielli, i termini di prescrizione dei reati sono stati drasticamente ridotti, con il risultato che nel 2009 il numero dei reati estinti per prescrizione è stato di oltre 140mila- fanno notare i vertici dell’Anm-. In un solo anno più di 140mila persone accusate di un reato hanno beneficiato della scappatoia della prescrizione”. Per il sindacato delle toghe “è evidente che un’ulteriore riduzione dei termini di prescrizione, in assenza di qualsiasi intervento diretto ad assicurare un migliore funzionamento del sistema giudiziario, determinerà soltanto un significativo incremento del numero dei processi destinati alla prescrizione. Gli unici processi che potranno essere portati a termine saranno quelli nei confronti dei recidivi, mentre gli incensurati avranno ottime probabilità di restare tali per sempre”.