Monza e i ministeri inesistenti.

Ansa.it Monza – 02.09.2011. I primi utenti dei Ministeri del Nord si sobbarcano 460 chilometri, andata e ritorno, in pullman, per essere ammessi in uffici non ancora operativi e deserti, ad accezione di due funzionari di Calderoli, con il quale parlano al telefono una decina di minuti. Le sedi decentrate, inaugurate tra mille polemiche il 23 luglio, sono state aperte apposta per loro, una cinquantina di commercianti veneti portati a Monza dall’Ascom di Padova. Se ne vanno delusi nonostante le rassicurazioni del ministro. “Qui come a Roma – dicono – il potere è inesistente o distante dai problemi della gente”. Dovevano aprire ufficialmente oggi le sedi distaccate dei quattro ministeri, Tesoro, Semplificazione, Riforme e Turismo, allestiti a piano terra di una delle palazzine (l’ex cavallerizza) nella Villa Reale. Così hanno ripetuto per settimane politici e amministratori e così avevano capito anche i commercianti veneti che alcuni giorni fa hanno organizzato la gita a Monza, prendendo sul serio le promesse di potersi risparmiare viaggi fino a Roma per far valere le loro richieste. Sono le 11 quando arrivano da Padova in pullman e scendono con cartelli e trombette. Una quarantina di minuti prima – il giardino della Villa Reale già invaso da giornalisti, fotografi e televisioni – ha aperto la porta degli uffici Maurizio Bosatra, il capo di gabinetto di Calderoli, ministro della semplificazione. “Non capisco tutta questa agitazione – risponde alle domande – avete scritto voi che le sedi sarebbero state aperte il primo settembre, noi abbiamo sempre parlato di settembre, senza una data precisa, comunque ora sono qui per accogliere l’Ascom”.

Nel frattempo i commercianti si schierano dietro lo striscione ‘Indignados’ per ‘marciare’ dai cancelli della Villa Reale agli uffici. Suonano trombette e agitano cartelli con la scritta ‘Anche le formiche si incazzano’. Ma subito il primo intoppo. La polizia si schiera e gentilmente invita i manifestanti a non avvicinarsi agli uffici: può passare solo una delegazione. La protesta si scalda. “La polizia fa il suo lavoro – calma gli animi Fernando Zilio, presidente Ascom Padova – Del resto hanno già provato a fermarci ieri: da Roma, dal ministero della Semplificazione, ci hanno chiamato per ben 3 volte chiedendoci di non venire oggi a Monza ma di aspettare ancora qualche giorno”. L’incontro di Zilio, a capo della delegazione, con Bosatra, al quale si è aggiunto intanto Fabrizio Carcano, addetto stampa di Calderoli, dura circa 45 minuti. La telefonata con Calderoli una decina. “Il ministro ha dato le sue spiegazioni e i commercianti hanno espresso la loro soddisfazione”, dice dopo Carcano.

Ma diverse sono le parole di Zilio quando esce. “Il ministro è stato coraggioso, ci ha dato alcune assicurazioni, noi siamo molto preoccupati, non abbiamo mai fatto sconti ad alcun governo e non ne faremo neppure a un governo amico – dice – Ma qui ci aspettavamo di trovare persone competenti, anche per il ministero dell’Economia e del Turismo, invece non c’é nessuno, ci sono due scrivanie e soprattutto siamo rimasti un po’ perplessi perché oltre alla foto del presidente della Repubblica c’é quella di Bossi, poi c’é anche un quadro di Pontida e una statuetta di Alberto da Giussano e secondo noi in sedi di ministeri queste cose non dovrebbero starci”. I due funzionari di Calderoli chiudono gli uffici. “Da lunedì saremo qui di nuovo”, dicono. I commercianti risalgono sul pullman. “Torneremo – promettono – ma la prossima volta senza preavviso”.