Giornali, squadre e manganello

Berlusconi.jpgCi mettiamo nei panni dei lettori de Il Giornale, il quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi. Da un mese leggono lo stesso tipo di articolo in prima pagina con le notizie riguardanti l’appartamento di Montecarlo abitato dal cognato di Fini. Naturalmente questo avviene non perché tale notizia possa classificarsi come la più importante a livello nazionale, ma perché serve a demolire l’immagine del Presidente della Camera, reo di non essersi più allineato agli ordini di Berlusconi. In sostanza si ripropone “il metodo Boffo” usato per annichilire l’ex direttore di Avvenire. Il giornale-manganello destinato a colpire tutti quelli che osano muovere critiche al capo del governo. Certamente occorre una fede radicata nell’uomo di Arcore per dover leggere per l’intera estate notizie date, poi precisate o ritrattate sullo stesso argomento. Una fede nel sovrano unita a un odio viscerale per l’avversario di turno, in questo caso Gianfranco Fini. Ma il manganello è pur sempre un manganello e, per come vanno le cose, non si sa su quali teste si calerà in futuro. Con questo strumento è meglio scherzare poco, perché produce particolare euforia in chi lo maneggia incoraggiandolo ad usarlo sempre più spesso. Nel mirino ci sono, per ora, i magistrati, il Presidente della Repubblica, e gli organi di garanzia costituzionale e la stessa Costituzione i cui articoli sono stati definiti “formalismi”. Oggi il potere, come in tutti i regimi autoritari, si richiama direttamente al popolo. Intanto, non fidandosi molto neanche di questo, si è deciso di creare le “Squadre della Libertà per convincere il popolo a votare nella maniera giusta. Dopo il manganello, le squadre. Poiché al peggio non c’è mai fine, c’è da aspettarsi di tutto.