Il politico ormai rappresenta se stesso.

I dati sulla disoccupazione giovanile (29,2%) rappresentano un situazione drammatica per le famiglie e per le nuove generazioni. Ragazzi che si impegnano nello studio affrontando l’ansia delle varie sessioni di esami che restano addosso per tutta la vita. Genitori disposti ad ogni tipo di sacrificio per preparare i loro figli ad un ruolo adeguato nel mondo del lavo. Bene! Ma quanti dei tanti articoli che leggiamo sui giornali riferiscono di iniziative del governo o delle altre Istituzioni per ridurre le dimensioni di questo dramma che si chiama disoccupazione giovanile? Nessuno, per il semplice motivo che i nostri governanti non se ne fanno un problema. Perché non conoscono  gli affanni dei giovani disoccupati e non ne avvertono i morsi alle caviglie. Nelle loro famiglie non si regsitrano situazioni del genere. E allora, via con il legittimo impedimento, le intercettazioni, il lodo Alfano, il processo breve. A livello locale a far sognare gli amministratori locali è lo stadio nuovo da fa invidia al mondo intero. Avanti così e chissenefraga se i giovani non trovano lavoro, se non riescono a costituire una famiglia e, se ci tentano, la mettono su a loro rischio e pericolo. Questo nel 2010.