Caso Cucchi: al via il processo.

Roma, 24 mar. (Adnkronos) – Tre agenti carcerari, sei medici dell’ospedale Sandro Pertini in servizio presso il reparto detenuti e tre infermieri dello stesso reparto. Sono gli imputati che da oggi vengono giudicati dalla terza Corte d’Assise presieduta da Evelina Canale nel processo per la morte di Stefano Cucchi, avvenuta nel reparto detenuti dell’ospedale Sandro Pertini il 22 ottobre 2009, dopo essere stato arrestato sette giorni prima per detenzione di stupefacenti. Nel reparto – sostiene l’accusa rappresentata dai pubblici ministeri Vincenzo Barba e Francesca Loi – non gli erano state prestate le cure minime pur essendo in uno stato di totale debilitazione anche a causa delle percosse subite. Si disse al momento dei fatti che, se in ospedale gli fosse stato dato un bicchiere d’acqua zuccherata, non sarebbe morto. Diverse le posizioni processuali dei dodici imputati. In particolare le guardie Nicola Minichini, Corrado Santantonio e Antonio Domenici sono imputati di lesioni personali aggravate perché abusando dei loro poteri picchiarono duramente Cucchi dopo che la mattina del 16 ottobre in Tribunale fu sottoposto alla convalida dell’arresto. Quanto ai medici Aldo Fierro (direttore del reparto detenuti del Pertini), Stefania Corvi, Flaminia Bruno, Luigi Preite de Marchis e Silvia Di Carlo, insieme con gli infermieri Giuseppe Flauto, Elvira Martelli e Domenico Pepe, rispondono di abbandono di persona incapace: reato aggravato dal fatto che proprio per la mancanza di cure Cucchi morì. Un altro medico, Rosita Caponetti, dirigente del Pertini, è accusata di falso e abuso d’ufficio per il comportamento tenuto nel ricovero di Cucchi nell’ospedale e annotazioni sulla cartella clinica delle condizioni del paziente. Questi reati le erano stati contestati in concorso con un funzionario del Dap, Claudio Marchiandi, che però si è fatto processare con il rito abbreviato subendo una condanna di due anni. Di conseguenza è uscito dal processo. Altri reati poi sono stati contestati a Fierro e Corvi (rilevazioni di segreti di ufficio) e a Bruno (falso). Tutti i medici e gli infermieri sono imputati di favoreggiamento e omissione di referto. Nel processo si sono costituiti parte civile i famigliari di Cucchi con l’assistenza dell’avvocato Fabio Anselmo, il Comune di Roma con l’avvocato Enrico Maggiore. Sub judice la richiesta presentata dal Tribunale del malato ‘Cittadinanza attiva’ che ha chiesto di essere presente nel processo con l’assistenza dell’avvocato Stefano Macioni. Quanto agli imputati, soltanto due sono presenti: la guardia carceraria Nicola Minichini, assistito dall’avvocato Diego Perugini, e Stefania Corbi, medico assistito dall’avvocato Franco Luberti.

 

 


Rispunta il Processo breve ad personam

Berlusconi.jpgMentre l’opinione pubblica segue con preoccupazione la tragedia del Giappone e i fatti della Libia, il governo si dedica con ostinazione e costanza alla difesa del premier dai suoi processi giudiziari. I contenuti di questo ennesimo scudo per il presidente del consiglio dovrebbero incontrare la disapprovazione di tutte le persone normali.  Un “processo breve” confezionato per mandare in prescizione i processi a carico del capo. In una situazione di grave instabilità internazionale, con la crisi finanziaria che mette in ginocchio le famiglie e i giovani, il Parlamento si dedica alla solita attività: evitare che il leader sia giudicato come dovrebbe esserre giudicato qualsiasi cittadino. Mai la politica si era spinta fino a tanto. Dove si vuole arrivare?

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