1 Spa pubblica su 5 chiude i bilanci in rosso.

dal Sole 24 h di oggi.

Sono obiettivamente tante le “spa” partecipate dagli enti locali. E soprattutto, in un caso su cinque chiudono i bilanci sempre in rosso. I dati li ha resi noti la Corte dei Conti, che ha pubblicato un’indagine sul fenomeno delle partecipazioni da parte di comuni e province. Tra il 2005 e il 2008, i magistrati contabili hanno rilevato l’esistenza di 5.860 organismi partecipati da 5.928 enti locali, costituiti da 3.787 società e 2.073 organismi diversi.

Praticamente, ogni comune e provincia ha la sua “società in house”. Il cui numero aumenta di anno in anno, visto che, dal 2005 al 2007, gli organismi societari rilevati hanno segnato tassi di crescita dell’11,8 per cento. Il 64,62% è rappresentato da organismi aventi forma giuridica societaria. Di essi, il 43,17% é formato da società per azioni, il 37,02% da società a responsabilità limitata, il 14,68% da società consortili e il 5,12% da società cooperative.

Ma i conti si fanno ancor più pesanti, se si guarda ai loro bilanci. Lo stock di approfondimento analizzato dalla Corte è di 2.541 società partecipate sempre presenti nel triennio 2005-2007. Ebbene, all’interno di queste, l’area di maggiore criticità é rappresentata da 568 società sempre in perdita, corrispondenti al 22,35% delle società ricorrenti nel triennio. L’area di attività prevalente é quella dei servizi diversi dai servizi pubblici locali, in cui é presente il 63,32% delle società sempre in perdita. Il settore che espone la percentuale più elevata di perdite reiterate é quello delle attività culturali sportive e di sviluppo turistico, seguito dai servizi di supporto alle imprese.

Del resto, non è un mistero che le “spa” degli enti locali proprio non piacciano ai magistrati contabili. La costituzione e la partecipazione in società da parte degli enti locali, scrive nell’indagine la Corte, è uno «strumento spesso utilizzato per forzare le regole poste a tutela della concorrenza e sovente finalizzato a eludere i vincoli di finanza pubblica imposti agli enti locali». Per questa ragione, sottolina l’Organo contabile, il legislatore, con la manovra correttiva, sembra avere, «imposto al fenomeno delle partecipazioni societarie detenute dai Comuni un ridimensionamento ancora più marcato rispetto a quello già previsto dal vigente quadro normativo, soprattutto con riferimento ai comuni piccoli e medio-piccoli».