Unità d’Italia. Pirovano contestato al Donizetti.

da L’Eco di Bergamo. 17.03.2011

Un teatro Donizetti ricolmo di gente per i 150 anni dell’Unità d’Italia: a Bergamo si sono levati i calici per brindare, il jazzista Fresu ha riletto l’inno tricolore, e il sindaco Tentorio ha augurato «buon compleanno all’Italia». Un teatro ricolmo, quello del Donizetti, che non ha risparmiato fischi al presidente lumbard della Provincia Ettore Pirovano.

Tutto è partito con le note delle nostre bande musicali, quelle di Zogno, Martinengo e Almenno San Salvatore, poi le note di tromba di un emozionato Paolo Fresu che ha suonato quasi sottovoce l’Inno di Mameli.

Partono i discorsi istituzionali. Il rettore dell’Università, Stefano Paleari, e il sindaco Franco Tentorio. Sul palco poi sale il presidente della Provincia, Ettore Pirovano. Dice subito che è arrivato di corsa da Roma proprio per esserci. Poi parla e richiama che «l’unità non può essere un’imposizione bensì un sentimento condiviso»: richiama il passato dei bergamaschi, la solidarietà nelle famiglie in un territorio «frastagliato». E poi picchia giù su quel federalismo «fresco di stampa che molti soloni, autoreferenti e mediatici, ritengono inadeguato». C’è tempo per migliorare, dice. «Questa nostra Repubblica, affiancata da altre efficaci esperienze federali, saprà certamente recuperare il ritardo attuando il giusto potere territoriale di gestione di risorse». E chiude: «Non possiamo soltanto adagiarci nei festeggiamenti, dobbiamo garantire che nei confini di questa unità, non ancora perfetta, i nostri amici di oggi, si sentano rispettati e che possano a pieno diritto gestire la loro vita e il loro territorio».

E sul «senso di solidarietà che nessuno può insegnare ai bergamaschi» il clima di festa si trasforma in una bagarre di fischi e insulti dal pubblico. «Vergogna» gridano alcuni e poi tutti in piedi uniti a gridare «Viva l’Italia». Il clima è teso, tesissimo, decisamente poco festaiolo.

Ricuce l’assessore regionale Marcello Raimondi.

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Con l’arrivo del presidente della Repubblica al Vittoriano, l’esecuzione dell’Inno di Mameli e la rassegna delle forze armate hanno preso il via le celebrazioni per il 150esimo anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia. Fischi anche per il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Alle 12 presso la basilica di santa maria degli angeli e dei martiri, la solenne celebrazione liturgica della Santa Messa presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco. Nel pomeriggio la seduta a Camere riunite del parlamento