Trichet, l’Italia rispetti gli impegni.

Ansa.it. 02.09.2011

Jean-Claude TrichetJean-Claude Trichet

 ROMA – “E’ essenziale che gli obiettivi annunciati di miglioramento delle finanze pubbliche siano pienamente confermati e concretizzati”. A parlare della manovra italiana è il presidente della Banca centrale europea Jean Claude Trichet in un’intervista a Il Sole 24 Ore. “Le misure annunciate dal governo il 5 agosto – afferma Trichet – sono estremamente importanti per ridurre rapidamente il deficit pubblico e migliorare la flessibilità dell’economia italiana”.

Questo, prosegue, è “decisivo per consolidaare e rafforzare la qualità e la credibilità della strategia italiana e dell’impegno del governo italiano a ripagare i suoi debiti”. Per il banchiere devono esser introdotte “tutte quelle misure capaci di permettere nel medio termine al potenziale italiano – ritenuto ‘straordinario’ – di esprimersi pienamente”, in modo da aumentare “la crescita” di “un’economia ingessata”. Sulla proposta di obbligazioni europee, Trichet risponde così: “Abbiamo già a disposizione il nuovo fondo Efsf che può emettere obbligazioni garantite dagli Stati europei”.

Poi a detta del numero uno della Bce “abbiamo una moneta unica credibile” e la “zona euro” è in una “situazione migliore di altri Paesi”. Abbiamo però avuto – continua – “debolezze molto serie in termini di governance economica e dei conti pubblici”. Politiche di bilancio e competitività “non sono stati seguite con rigore e corrette per tempo”. I Paesi europei al loro interno devono modificare le “politiche nazionali”. Inoltre “consiglio, commissione e Parlamento stanno lavorando alla messa a punto di sei progetti legislativi che avranno il compito di rafforzare la sorveglianza”. Infine, una riflessione sul suo successore alla guida della Bce: “Mario Draghi conosce l’istituzione estremamente bene. Sono certo che saprà garantire la continuità e la credibilità dell’istituzione nel lungo termine”.

Unità d’Italia. Pirovano contestato al Donizetti.

da L’Eco di Bergamo. 17.03.2011

Un teatro Donizetti ricolmo di gente per i 150 anni dell’Unità d’Italia: a Bergamo si sono levati i calici per brindare, il jazzista Fresu ha riletto l’inno tricolore, e il sindaco Tentorio ha augurato «buon compleanno all’Italia». Un teatro ricolmo, quello del Donizetti, che non ha risparmiato fischi al presidente lumbard della Provincia Ettore Pirovano.

Tutto è partito con le note delle nostre bande musicali, quelle di Zogno, Martinengo e Almenno San Salvatore, poi le note di tromba di un emozionato Paolo Fresu che ha suonato quasi sottovoce l’Inno di Mameli.

Partono i discorsi istituzionali. Il rettore dell’Università, Stefano Paleari, e il sindaco Franco Tentorio. Sul palco poi sale il presidente della Provincia, Ettore Pirovano. Dice subito che è arrivato di corsa da Roma proprio per esserci. Poi parla e richiama che «l’unità non può essere un’imposizione bensì un sentimento condiviso»: richiama il passato dei bergamaschi, la solidarietà nelle famiglie in un territorio «frastagliato». E poi picchia giù su quel federalismo «fresco di stampa che molti soloni, autoreferenti e mediatici, ritengono inadeguato». C’è tempo per migliorare, dice. «Questa nostra Repubblica, affiancata da altre efficaci esperienze federali, saprà certamente recuperare il ritardo attuando il giusto potere territoriale di gestione di risorse». E chiude: «Non possiamo soltanto adagiarci nei festeggiamenti, dobbiamo garantire che nei confini di questa unità, non ancora perfetta, i nostri amici di oggi, si sentano rispettati e che possano a pieno diritto gestire la loro vita e il loro territorio».

E sul «senso di solidarietà che nessuno può insegnare ai bergamaschi» il clima di festa si trasforma in una bagarre di fischi e insulti dal pubblico. «Vergogna» gridano alcuni e poi tutti in piedi uniti a gridare «Viva l’Italia». Il clima è teso, tesissimo, decisamente poco festaiolo.

Ricuce l’assessore regionale Marcello Raimondi.

Unità d’Italia: Berlusconi contestato

Unità d’Italia, via alle celebrazioni
Berlusconi contestato: “Dimettiti”

Con l’arrivo del presidente della Repubblica al Vittoriano, l’esecuzione dell’Inno di Mameli e la rassegna delle forze armate hanno preso il via le celebrazioni per il 150esimo anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia. Fischi anche per il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Alle 12 presso la basilica di santa maria degli angeli e dei martiri, la solenne celebrazione liturgica della Santa Messa presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco. Nel pomeriggio la seduta a Camere riunite del parlamento