Berlusconi a Lavitola: Resta lì, vi scagiono tutti

(AGI) – Napoli, 14 set. – “Vi scagiono tutti”: con questa frase Silvio Berlusconi avrebbe rassicurato Valter Lavitola al telefono lo scorso 24 agosto. E’ quanto emerge dai nuovi atti sul caso Tarantinidepositati dai pm napoletani che indagano sulla presunta estorsioneal premier Silvio Berlusconi. Nella documentazione che fara’ parte del materiale a disposizione delle parti in occasione dell’udienza davanti al Tribunale del Riesame chiesta dai legali di Tarantini per la revoca della misura cautelare, fa parte anche l’intercettazione di una telefonata del 24 agosto scorso tra il presidente del Consiglio e Walter Lavitola ad oggi latitante, anticipata da un servizio la scorsa settimana da ‘L’Espresso'”.

“Senta dottore, io mo’ sono fuori…”; “E resta li’…vediamo un po’”. E’ questo il passaggio della telefonata del 24 agosto scorso, avvenuta alle 21, tra Valter Lavitola e il premier Silvio Berlusconi, i cui contenuti sono stati anticipati da “L’Espresso”, e la cui trascrizione e’ tra i nuovi atti depositati dai pm napoletani.
  In un altro passaggio, Berlusconi rassicura Lavitola e, a proposito dell’indagine sulla presunta estorsione di cui aveva dato notizia “Panorama”, dice: “sono cose che non esistono, e su cui vi scagionero’ tutti”. (AGI) .

 


L’Economist: Berlusconi ha fregato il Paese.


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L'Economist contro Berlusconi, 'Ha fregato il Paese'

MILANO – Ansa.it ”L’uomo che ha fregato un intero paese”. E’ questo il titolo di copertina dell’Economist in edicola domani dedicato in modo particolare all’Italia ”di Silvio Berlusconi” con uno speciale di 14 pagine e che raffigura in prima pagina il Cavaliere.

”L’Italia ha tutte le cose che le servono per ripartire, quello di cui ha bisogno e’ un cambio politico e di Governo”. Ne e’ convinto John Prideaux, giornalista dell’Economist, che ne ha parlato presentando uno speciale sull’Italia del settimanale in edicola domani. ”Non faro’ l’errore di predire la fine di Berlusconi – racconta -, ma arrivando qui, parlando con le persone si inizia a sentire un’aria nuova, la fine di un’era”. ”L’Italia ha un problema di produttivita’, ha bisogno di alcune riforme. Se guardiamo agli ultimi dieci anni e piu’, dimenticando tutti gli scandali, il ‘Bunga Bunga’, lo scontro con i magistrati, il problema e’ che sotto Berlusconi c’e’ stato un disastro da un punto di vista economico. Berlusconi e’ arrivato al potere con l’idea di essere un imprenditore di successo in grado di fare le riforme economiche, ma poi non le ha fatte’, ha aggiunto. L’analisi del settimanale britannico viene fatta in occasione dell’anniversario dei 150 anni d’Italia e si intitola ‘Oh for a new Risorgimento’ (Per un nuovo Risorgimento).

”Questo rapporto intende sostenere che le cause dell’attuale malessere dell’Italia sono molto piu’ recenti” e non storiche, scrive Prideux nello speciale sul nostro Paese, dopo aver raccontato anche alcune delle contraddizioni emerse in occasione delle celebrazioni dell’unita’. Il divario nord-sud, piu’ che a 150 anni fa, ”risale a un’epoca molto piu’ remota – scrive pero’ tra le altre cose il settimanale -. Se sapeste in che modo una qualsiasi parte del Paese fu governata nel XIV secolo, come comune autonomo, sotto l’autorita’ dello stato papale o da una monarchia del sud, sareste in grado di calcolare con ragionevole certezza la percentuale di persone che andrebbero domani a votare in un referendum”. Il punto e’ pero’ un altro: ”Tra il 2000 e il 2010 la crescita media dell’Italia, misurata in Pil a prezzi costanti e’ stata pari ad appena lo 0,25% su base annua. Di tutti i Paesi del mondo, solo Haiti e Zimbabwe hanno fatto peggio – spiega lo speciale dell’Economist – Sono molti i fattori che hanno contribuito a creare questo fosco quadro. L’Italia e’ diventata un Paese a disagio nel nuovo mondo, timoroso della globalizzazione e dell’immigrazione. Ha adottato un insieme di politiche che discriminano fortemente i giovani a favore degli anziani. Se aggiungiamo una forte avversione alla meritocrazia, ecco perche’ molti giovani talenti decidono di emigrare all’estero”. ”L’Italia non e’ riuscita a innovare le sue istituzione – prosegue – ed e’ indebolita dai continui conflitti d’interesse in campo giudiziario, politico, dei media e finanziario. Questi sono problemi che riguardano la nazione nel suo insieme, non una provincia o un’altra. E questi problemi non sono stati risolti dalla permanenza di Berlusconi a Palazzo Chigi (…). Gli italiani devono dunque smettere di incolpare i morti per le loro difficolta’, devono svegliarsi, magari con una tazzina di quel delizioso caffe’ che solo loro sanno fare cosi’ bene”.

Berlusconi insignificante per i milanesi

Berlusconi.jpgBerlusconi, in uno dei suoi deliri di onnipotenza, ha deciso di candidarsi al Consiglio Comunale di Milano come capolista del Pdl a sotegno di Letizia Morati.  Aveva puntato su un minimo di 53.000 voti di preferenza, na  ne ha preso circa la metà. Il più amato dagli italiani non è stato investito, come sperato, dal popolo ma dal ciclone Pisapia che gli ha fatto sbattere il muso.

Mister B porta a casa 28.000 preferenze su 990.000 elettori, una percentuale insignificante, meno del 3 per cento. Insignificante come Berlusconi per i milanesi

Debacle Pdl, Berlusconi dimezza le preferenze

17 maggio 2011. ansa.it

MILANO – Il Pdl crolla a Milano e tra le macerie finisce anche l’obiettivo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di raggiungere le 52.577 preferenze raccolte nel 2006: il premier si deve accontentare di poco più della metà (27.972), secondo i dati definitivi forniti dall’ufficio elettorale del Comune di Milano. Con il 28,75% dei consensi il più importante partito del centrodestra resta il più votato in città ma è la vittima più illustre del deludente risultato di Letizia Moratti: in un anno ha perso quasi 8 punti (era al 36% alle regionali) e ben 12 dalle scorse comunali quando Fi e An totalizzarono il 40,9%.

Nella gara delle preferenze il vicesindaco Riccardo De Corato resta il secondo più votato (5.786 voti), seguito dal cielllino Carlo Masseroli con 3.406. Deludente invece il risultato di Marco Osnato: il pupillo del ministro La Russa siederà in consiglio comunale ma come nono con appena 1.651 preferenze. Il risultato di De Corato appare ancor più opaco se paragonato a quello del suo eterno rivale, il leghista Matteo Salvini che lo ha distaccato di 4 mila preferenze (8.913).

Del resto l’elettorato del Carroccio ha concentrato tutte le preferenze proprio sull’eurodeputato, visto che il secondo eletto, Max Bastoni, ne ha raggranellate appena 602. Eppure anche la Lega con il suo 9,64% ha poco da gioire: rispetto al 2006 ha sì triplicato i voti (era al 3,8%) ma a Milano è arretrata di cinque punti rispetto alle regionali di un anno fa. Sul fronte opposto, l’architetto Stefano Boeri, sconfitto da Giuliano Pisapia alle primarie, si afferma non solo come il più votato dopo Berlusconi (12.861), ma anche come il candidato che trascina il Pd a un risultato senza precedenti. Con un 28,64% i democratici hanno guadagnato due punti dal 2010 e quasi sei dalle scorse comunali. Dopo Boeri a fare incetta di voti tra i democratici il giovane Pierfrancesco Maran, sponsorizzato da Filippo Penati, l’ex verde Carlo Monguzzi e Pierfrancesco Majorino. Sugli scudi anche Sel (4,7%) e il cartello delle sinistre (3,1%) che confermano i voti presi dall’ala radicale nel 2006 ma a cui si aggiunge la buona performance della lista civica di Pisapia (3,86%). Al palo invece i dipietristi dell’Idv (2,54%) che in un anno perdono a Milano cinque punti e i radicali (1,72%).

Mediatrade. Rinvio a giudizio per Berlusconi che sarebbe stato, secondo il PM, socio occulto di Frank Agrama.

MILANO, 4 aprile (Reuters) – I pm Fabio de Pasquale e Sergio Spadaro hanno ribadito la loro richiesta di rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi e gli altri 11 imputati — tra cui il figlio del premier, Piersilvio, vicepresidente di Mediaset e il presidente Fedele Confalonieri — al termine del loro intervento durante l’udienza preliminare per il caso Mediatrade. Lo hanno riferito oggi fonti giudiziarie e legali.

Il premier è imputato per frode fiscale e concorso in appropriazione indebita.

I pm hanno detto che Berlusconi è stato il socio occulto dell’imprenditore Frank Agrama, anche durante il suo mandato da presidente del Consiglio, allo scopo di sottrarre denaro a Fininvest e poi a Mediaset per nasconderlo all’estero ai danni di azionisti, fisco americano e italiano.

Nel loro intervento inoltre i pm hanno sostenuto che gli imputati hanno usato anche il denaro di Publitalia per pagare diritti tv gonfiati.

“La frode fiscale è durata fino al 2005 – ha detto il pm De pasquale durante l’udienza a porte chiuse, secondo quanto riferito da fonti legali – Per quanto possa saperne io, può essere che possa durare ancora”.

Secondo le fonti legali, il pubblico ministero ha anche lamentato di aver incontrato ostacoli come la legge ex Cirielli che ha impedito l’accorpamento del processo Mediaset (in corso presso il Tribunale) al procedimento Mediatrade, ora in udienza preliminare, e come il fatto di non aver ricevuto ancora ricevuto risposte dalle rogatorie internazionali avviate a Hong Kong, in Irlanda e negli Stati Uniti.

Berlusconi e i fans fuori dal tribunale.

(AGI) – Milano, 28 mar. – Dopo poco meno di due ore si e’ conclusa l’udienza del processo Mediatrade che ha visto in aula Silvio Berlusconi. Il premier ha stretto la mano ai pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro e non ha rilasciato dichiarazioni spontanee. All’uscita si e’ fermato a salutare i suoi sostenitori radunati davanti al palazzo di giustizia.

I COMUNISTI GETTANO FANGO SU DI ME

Sceso dall’auto e’ salito sul predellino per salutare i fan che gli si accalcavano intorno e ha assicurato che sara’ presente alle prossime udienze: “mi sto preparando al 4 aprile” ha detto. A chi gli chiedeva se il caso Ruby l’avesse indebolito, il premier si e’ limitato a rispondere: “quello e’ un altro processo”.

Durante l’udienza Berlusconi era “assolutamente sereno” riferisce uno dei suoi legali, Niccolo’ Ghedini, che ha aggiunto: “non escludo che si fara’ interrogare nelle prossime udienze”; certamente nei limiti del possibile tornera’”.

“Serio”, “tranquillo”: cosi’ gli avvocati, all’uscita dell’aula descrivono l’imputato Berlusconi che si e’ accomodato al secondo banco, accanto ai suoi legali. “Il presidente c’e’ tanto mancato”, ha scherzato Piero Longo, l’altro avvocato – parlamentare – riferendosi alla lunga assenza dprrmeier dal tribunale di Milano.

FUORI TRIBUNALE CENTO POLIZIOTTI E TRAFFICO BLOCCATO Oltre 100 poliziotti in assetto antisommossa e una cinquantina di agenti in borghese sono stati posti all’esterno del tribunale di Milano per consentire al Presidente del consiglio di a salutare i suoi sostenitori. Il traffico e’ stato bloccato per diversi minuti, anche a causa delle decine di telecamere, fotografi e giornalisti che si sono accalcati sotto il premier bloccando la circolazione delle auto.
SANTANCHE’ RINGRAZIA FAN PREMIER FUORI DAL TRIBUNALE Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Daniela Santanche’, al termine dell’udienza preliminare Mediatrade, ha parlato ai microfoni del gazebo installato davanti al palazzo di giustizia milanese ringraziando tutti i sostenitori: “voglio porgervi un ringraziamento sentito – ha detto – a voi che siete qui da questa mattina. Un ringraziamento perche’ fate politica per passione”.

Torino: Fischi e insulti per Berlusconi

di Renato Botto   Ansa.it

Berlusconi.jpgBerlusconi di nuovo in campo per le Comunali di Torino, per sostenere il candidato del centrodestra Michele Coppola, deciso a tentare di espugnare la roccaforte del Pd. Scattano le contestazioni di qualche centinaio di manifestanti che il premier commenta duramente accusandoli di “essere fuori dalla realtà”. E’ la seconda volta in otto giorni che il premier si occupa del capoluogo piemontese: due domeniche fa era intervenuto al telefono, a una convention al Lingotto, oggi di persona, in un centro blindato per il suo arrivo dopo i giorni delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia e per l’ospitalità al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, festeggiato per due giorni dai torinesi. Berlusconi è stato contestato da un gruppo che si è scontrato con la Polizia. Sono stati sparati dei lacrimogeni, un poliziotto è rimasto ferito e un manifestante denunciato in stato di libertà. Berlusconi arriva alle 18; lo attende la conferenza stampa per lanciare Coppola, al fianco di Roberto Cota, presidente della Regione e segretario piemontese di quella Lega Nord che al candidato scelto dal Pdl ha dato il suo pieno appoggio. 

Sono presenti anche il coordinatore regionale del Pdl Enzo Ghigo, il segretario piemontese de La Destra Giuseppe Lonero e i tantissimi esponenti del centrodestra: tutti parteciperanno alla cena elettorale alla quale si versa un contributo di 500 euro. Ma ad aspettare il Presidente del Consiglio ci sono anche alcune centinaia di contestatori, tenuti a distanza dall’albergo dove il premier si ferma per la conferenza stampa e per la successiva cena elettorale. Ed è proprio la contestazione a indurre Berlusconi a reagire: “Non consegno il Paese che amo alla sinistra che è ancora comunista, in tutte le espressioni, a partire da coloro che dovrebbero amministrare la giustizia”. Nell’albergo si odono distintamente gli insulti dei contestatori dietro le pur lontane transenne. “Ormai ci ho fatto il callo, ma chi insulta è fuori della realtà. Qua fuori hanno gridato ‘mafioso, mafioso’, al capo di un Governo che in meno di tre anni ha catturato 7 mila presunti mafiosi e che ha consegnato alla giustizia ben 28 dei 30 più pericolosi latitanti”. La conquista di Torino è un traguardo ambizioso. “Qui – dice Berlusconi – c’é bisogno di una scopa nuova, che scopi meglio”, dice parlando di quella Torino guidata da Chiamparino, “una persona di buon senso che ci ha messo la sua faccia, la sua bonomia, per nascondere le immobilita”. Nel capoluogo piemontese una sconfitta di Fassino sarebbe un risultato storico, ma Berlusconi lancia la sfida del giovane Coppola (37 anni, Pdl, assessore regionale alla Cultura). “Ce la possiamo fare, i sondaggi dicono che nell’elettorato di sinistra c’é molta stanchezza e c’é una vasta zona di torinesi indecisi”.

     

    Governo Berlusconi con la retromarcia inserita.

    5218_5412_gheddafi berlusca.jpgIl governo Berlusconi cammina lentamente e con la retromarcia inserita. Ogni dichiarazione viene contraddetta il giorno dopo. E’ stato così con il caso Libia. Le prime parole: “non voglio disurbare Gheddafi” sono state sostituite da altre: “Gheddafi è impresentabile”. Sul nucleare si sono esibiti i due ministri Paolo Romani e Stefania Prestigiacomo. Sono partiti con interviste del tipo: “Andremo avanti con il nostro programma, non possiamo farci condizionare da un evento”. La ministro siciliana si è spinta fino al punto da definire sciacallaggio politico le prese di posizione di quelli che chiedevano un ripensamento sulla materia. Oggi, con la solita faccia tosta, si dicono preoccupati e dichiarano senza arrossire:” Bisogna meditare bene, perché per noi viene prima la salute dei cittadini e poi l’economia”. Addirittura in un fuori onda televisivo, la Prestigiacomo riconosce di avere capito che il nucleare non è gradito dalla maggioranza degli italiani e  quindi con le prossime elezioni in corso è meglio far finta di niente. Questo è purtroppo il livello dicredibilità di chi ci governa.

    lu.na

     

    aggiungiamo dal sito Ansa.it:

    di vera e propria marcia indietro si puo’ parlare per il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo: ‘‘E’ finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare”, e’ il de profundis recitato dal ministro nei corridoi di Montecitorio. Adesso ”bisogna uscirne, ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare niente. Si decide tutto tra un mese”. I segnali mandati dai due ministri sono abbastanza chiari, ma prima di prendere decisioni e’ la sicurezza che va messa al centro. Lo avrebbe detto anche il premier Silvio Berlusconi, convinto che, in questo momento, ci si debba affidare all’Unione europea. In ogni caso, ha avvertito Bossi senza entrare nel merito delle dichiarazioni di Romani sulle centrali, che a questo punto sembrano sempre piu’ lontane, ”decide il territorio”.

    Unità d’Italia: Berlusconi contestato

    Unità d’Italia, via alle celebrazioni
    Berlusconi contestato: “Dimettiti”

    Con l’arrivo del presidente della Repubblica al Vittoriano, l’esecuzione dell’Inno di Mameli e la rassegna delle forze armate hanno preso il via le celebrazioni per il 150esimo anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia. Fischi anche per il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Alle 12 presso la basilica di santa maria degli angeli e dei martiri, la solenne celebrazione liturgica della Santa Messa presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco. Nel pomeriggio la seduta a Camere riunite del parlamento