Montezemolo: La politica è un cinepanettone ai titoli di coda.

Ansa.it

MILANO – Secondo il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, con le elezioni ”cambierebbe poco, avremmo nuovi veleni, nuovi scontri” ma a suo giudizio il film e’ ai titoli di coda, il clima sta cambiando: ”E’ un cinepanettone che sta arrivando alla fine anche se abbiamo sempre gli stessi attori, anche se cambiano i nomi dei partiti. Dobbiamo stimolare la societa’ ad occuparsi dei problemi dell’Italia, aiutare i giovani a venire fuori”. Secondo Montezemolo: ”In questo governo ci sono ministri di qualita’ ma due anni fa e’ stato eletto con maggioranza unica, avrebbe avuto la possibilita’ di cambiare molto ma questo non e’ accaduto”. Contrario alle elezioni, e’ convinto sia necessario l’impegno civile e aiutare i giovane a venir fuori: ”Abbiamo giovani in cui credere non solo in campagna elettorale, abbiamo bisogno di uno spirito diverso e di un grande amore per questo paese”.

MONTEZEMOLO: NON INTENDO ENTRARE IN POLITICA – Montezemolo non intende entrare in politica e anzi si augura che non ci siano elezioni e il governo arrivi alla fine della legislatura. ”Non intendo fondare un partito, ne’ entrare in un partito qualora ci fossero le elezioni”, ha detto rispondendo alle domande di Fabio Fazio nel corso della puntata di ‘Che tempo che fa’.

”Se per impegno politico si intende un nuovo partito, dico di no, diverso e’ l’impegno civile e politico non partitico”, ha sottolineato rivendicando il diritto dei cittadini a parlare di politica e dunque il ruolo della fondazione Italia Futura.

Saviano attaccato: Quando la verità fa male.

saviano.jpgUn Paese alla deriva, ormai quest’è l’Italia. La vicenda di Saviano risolve gli eventuali dubbi residui. Uno scrittore, per aver realizzato un racconto sull’agire della malavita, è costretto ad andare  in giro con sette uomini di scorta per le minacce ricevute. Come se questo non bastasse, ora si deve anche difendere dalle minacce (di querela) dei politici e dagli insulti di alcuni trogloditi “prestati alla politica”. Alcuni di questi,  schierati duramente contro un uomo che è un bersaglio dei camorristi, hanno votato in Parlamento a favore di personaggi indagati per aver favorito la malavita organizzata, impedendo così alla magistratura di svolgere le proprie funzioni. Da rilevare che anche a sinistra si sono levati dei distinguo a dimostrazione che per ridurci in queste condizioni devo essere stati in tanti ad impegnarsi in maniera sciagurata.

l.n.

E’ Silvio Berlusconi a tradire gli italiani

Berlusconi.jpgE’ Silvio Berlusconi ad aver tradito gli italiani. Nel 2008, dopo la tormentata vicenda del Governo Prodi, convinse gli elettori a votarlo con la promessa della riduzione del carico fiscale aumentato negli anni precedenti. Condusse una battaglia elettorale promettendo la difesa dei redditi familiari più bassi. Si impegnò a difendere il potere d’acquisto dei lavoratori, a favorire l’occupazione giovanile. Gli Italiani credettero a queste promesse e permisero una vittoria trionfale il centro destra.

Dopo due anni e mezzo nessuno di questi impegni è stato mantenuto perchè il presidente del consiglio si è posto e ha imposto al Paese l’unica priorità che gli interessa, vale a dire la protezione contro i processi pendenti nei suoi confronti.  Per questo il suo governo ha speso tutte le energie in direzione di una dura battaglia contro la magistratura e tutte le altre Istituzioni democratiche. Il Parlamento si è dovuto occupare in prevalenza di leggi ad personam per sfuggire al giudizio. Non ha trovato nè tempo, nè voglia per rispettare le promesse del 2008.

Ora individua i suoi avversari politici come traditori, ma in realtà il vero traditore è egli stesso perché ha tradito il patto con i cittadini italiani.

l.n.

Marcegaglia: Basta ingovernabilità.

da Ansa.it

ABU DHABI – ”La situazione che c’e’ ovviamente ci preoccupa”, dice la leader degli industriali, Emma Marcegaglia, del momento politico e della possibile crisi di governo.

‘Ribadiamo che il Paese va assolutamente governato. Non si puo’ rimanere a lungo in una situazione di incertezza e di non governabilita’ che penalizza tutti, a partire dalle imprese che devono investire e andare avanti”. Lo ha detto a margine di un incontro con il Fondo sovrano Mubadala, al Ferrari World di Abu Dhabi. Il presidente di Fiat John Elkann, presente allo stesso evento, condivide questa posizione: ”aderisco in pieno a quello che ha detto Emma”.

Italia Futuro (Montezemolo) porta un duro attacco alla Lega

I fatti di chi produce e le parole (e gli insulti) di chi ha fallito

A proposito di Bossi e degli imprenditori

da Italia Futuro.it

di Carlo Calenda e Andrea Romano , pubblicato il 26 settembre 2010

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Ha ragione Bossi. È facile parlare e più difficile agire. Bisogna ascoltarlo quando discetta sul valore dei proclami perché si tratta di un vero esperto in materia. Negli ultimi sedici anni ha costruito il successo della Lega sul lavoro di organizzazione del partito ma anche sulle provocazioni (e ultimamente su qualche gesto).

Di fatti invece se ne sono visti ben pochi. Se non la corresponsabilità della Lega in questi sedici anni di non scelte che hanno portato il paese ad impoverirsi materialmente e civilmente.

Anche sul fronte delle rivendicazioni specifiche del suo elettorato Bossi ha combinato ben poco (guardare alle promesse sul federalismo per credere). Dubitiamo infatti che i suoi elettori l’abbiano mandato in Parlamento per difendere Cosentino o Brancher

Ha ragione Bossi: in Italia (e in particolare nella sua Padania immaginaria) la chiacchiera va per la maggiore e delle parole a vanvera di una classe politica screditata gli italiani ne hanno piene le tasche. In particolare quelli che lavorano e producono (e al convegno di Genova della Confindustria ce n’erano tanti). Quegli italiani che, a differenza di Bossi, tengono in piedi il paese con i fatti e non con le parole.

Il Caimano nel Paese di Balocchi

Berlusconi.jpgCi prendono per cretini. Berlusconi e i suoi cortigiani impartiscono lezioni di etica pubblica a Fini rivendicando verità e confessioni in merito ad un appartamentino di Montecarlo. Il suo giornale di famiglia ha superato tutti i record di indecenza mettendo per due mesi lo stessa tema in prima pagina. Ieri il presidente della Camera ha riconosciuto un peccato di leggerezza fidandosi di un cognato non  proprio affidabile e, cosa più importante, ha dichiarato la disponibilità a lasciare la terza carica dello stato nel caso che il cognato stesso  risulti proprietario dell’immobile. Da tempo Fini ha dichiarato di affidarsi della magistratura italiana nella quale ripone piena fiducia.

Contemporaneamente il Caimano ha sguinzagliato tutti gli avvocati e i parlamentari di fiducia per improvvisare una legge che  eviti a se stesso il giusto processo, cioè quello riservato a tutti i comuni mortali quando sono indiziati di reato, così come lo è il presidente del consiglio. In qualche processo precedente se l’è cavata per prescrizione, ma adesso pare che ci siano aule di tribunale che lo attendono. Nei ritagli di tempo il Caimano azzanna con insulti ( il massimo per lui è: comunista) la magistratura in generale, la Corte Costittuzionale, il Capo dello Sato. E questi assalti se li riserva per quando va all’estero a rappresentare (malissimo) l’Italia.

Intanto, per non farsi mancare niente sta arruolando tra i suoi fedelissimi i migliori pezzi sul mercato , tanto per fare un nome Totò Cuffaro da affiancare al già presente Marcello Dell’Utri, sempre per dimostrare l’attaccamento all’etica pubblica.

Mentre il Berlusca corteggia Totò Cannolo Cuffaro, Belpietro e Feltri promuovono indagini severissimi sul tostapane presente nella casa di Montecarlo. E naturalmente per  i telegiornali nessuna parola sull’arricchimento della maggioranza con i vari Cuffari.

Nessuno ricorda che questi moralisti della domenica hanno impedito l’utilizzo delle intercettazioni per il processo dell’onorevole Cosentino indiziato di collusione con la camorra. Anzi, peggio, hanno festeggiato per aver impedito di produrre tutta la documentazione relativa alle ipotesi di reato attribuite. Parliamo degli stessi che chiedono chiarezza a Fini.

Ormai siamo al popolo dei cannoli.

luna

Rai: Nuovi vincoli per i dibattiti politici

La RAI decide di controllare con schede vincolanti l’organizzazione dei dibattiti televisivi. Una roba da Minculpop. E chi controlla l’indifendibile Minzolini che fa un telegiornale ad uso e consumo del suo capo?

ANSA. 15. 09.2010 ROMA  – Le trasmissioni della Rai devono corrispondere ”integralmente” alle ‘schede’ che ne contengono tutti i dati e le informazioni editoriali necessarie, sottoposte all’approvazione della direzione generale, altrimenti rischiano la sospensione d’ufficio: e’ uno dei passaggi centrali della circolare inviata il 24 agosto dal dg Mauro Masi ai direttori di rete e testata e per conoscenza ai quattro vicedirettori generali Gianfranco Comanducci, Lorenza Lei, Giancarlo Leone e Antonio Marano. Nella circolare – si legge nel testo diffuso oggi dal portavoce di Articolo 21, Giuseppe Giulietti, mentre la lettera del dg e’ una delle questioni sul tavolo del cda Rai, riunito a Viale Mazzini – si invitano i direttori ”a predisporre le schede in questione complete dei dati e delle informazioni necessarie, con l’obiettivo di evitare che l’incompletezza e l’assenza delle informazioni richieste possa comportare la mancata approvazione delle medesime. E’ inutile sottolineare che le schede devono essere puntualmente ed integralmente coerenti con i palinsesti approvati (peraltro all’unanimita’) dal consiglio di amministrazione”. Il dg precisa inoltre che ”la realizzazione concreta dei programmi dovra’ poi essere integralmente corrispondente alle schede approvate. In caso contrario – sottolinea – il programma potra’ essere sospeso d’ufficio